Bonus porte interne: esiste? Si possono ottenere detrazioni fiscali per le porte da interni? Con questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza così da dare supporto a chi sta acquistando delle porte e vorrebbe sapere se può godere di alcune detrazioni.
Il susseguirsi di notizie non sempre precise sui diversi Bonus (EcoBonus, Sisma Bonus, Bonus Mobili, ecc.) ha infatti generato un po’ di confusione. Sul web, soprattutto, è facile incorrere in articoli non aggiornati dove si parla di Bonus porte. Tra le tante detrazioni, non sempre è facile destreggiarsi e capire come procedere.
Nel caso delle porte interne è possibile usufruire delle detrazioni con due diversi bonus.
BONUS RISTRUTTURAZIONE 50%
Con la normativa di gennaio 2021 sono state prorogate fino al 31 dicembre 2021 le detrazioni fiscali del 50% per gli interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria.
Se stai realizzando uno di questi interventi, potrai usufruire del Bonus 50% anche per le porte interne. Vediamo insieme come funziona e come ottenerlo.
- Potrai detrarre le spese per la sostituzione delle tue porte se stai facendo un intervento di manutenzione straordinaria per il quali basti una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata da fare al comune). Ad esempio lo spostamento di una parete, oppure l’apertura, la chiusura, l’allargamento o lo spostamento di una o più porte. Ma anche la creazione di un controsoffitto che abbassi la quota in altezza, il rifacimento dell’impianto elettrico, idrico, di riscaldamento.Un caso tipico è quello della modifica di un muro per l’installazione di un sistema a scomparsa al posto di una porta a battente.Va precisato che il documento dell’Agenzia delle Entrate, fra gli interventi ammissibili alla detrazione Irpef del 50%, indica proprio “allargamento porte interne” con “interventi con demolizioni di modesta entità”. Quindi nessun problema a far rientrare il costo delle porte nel bonus 50%.
- Naturalmente potrai detrarre l’acquisto delle porte anche se stai facendo un intervento di ristrutturazione per il quale sia necessaria una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), obbligatoria quando l’intervento riguarda opere più “pesanti” perché modificano elementi strutturali come muri o travi portanti, solai, etc.
SISMABONUS 110%
È possibile ottenere la detrazione del 110% dei costi sostenuti per l’acquisto di porte interne se questo è collegato ad interventi mirati al miglioramento delle prestazioni antisismiche (ad esempio demolizione e ricostruzione di un edificio per migliorarne le performance in caso di terremoti).
Riportiamo qui, per semplificare, alcune delle domande che ci vengono poste più frequentemente:
“Se in casa voglio sostituire solo le PORTE, senza fare manutenzione straordinaria (cioè senza ristrutturare casa) posso accedere al Bonus 50%?”
NO: in questo caso non è possibile accedere a nessun bonus fiscale.
“Se demolisco la parete tra cucina e soggiorno, oltre alle spese per questa opera, posso introdurre nel Bonus la spesa per sostituire tutte le PORTE di casa?”
SI: in questo caso è possibile acquistare le porte da interni con il bonus ristrutturazione del 50%.
“Se allargo il vano murario di una sola porta, posso acquistare tutte le PORTE di casa col bonus del 50%?”
SI: in questo caso è possibile acquistare tutte le porte, non solo quella interessata dai lavori, con il bonus ristrutturazione del 50%.
Per quali progetti è valida la detrazione per le porte interne?
Una cosa molto importante da sapere è che sia il Bonus Casa 50% che il Sismabonus 110% sono validi per immobili ad uso residenziale, non per uffici e negozi. Inoltre i lavori dovranno rientrare nel limite di spesa di € 96.000 (complessivi per tutti i lavori).
Bonus ristrutturazione per porte interne: come funziona
1) Puoi fruire del Bonus porte 50% detraendolo dalla tua dichiarazione Irpef in 10 anni.
Ipotizziamo che tu spenda 60.000 euro per ristrutturare casa (compresa la sostituzione delle porte). Potrai detrarre dalle tasse il 50% di 60.000 = 30.000. Cioè potrai detrarre 3.000 euro ogni anno per 10 anni. Significa che ogni anno, per 10 anni, pagherai 3000 euro di tasse in meno.
2) Per fruire del bonus ristrutturazione per porte interne, potresti anche farti fare lo sconto in fattura. A sua discrezione, il rivenditore di porte potrà concederti uno sconto di importo pari al 50% della spesa preventivata.
Ad esempio, se l’importo della fattura per la fornitura e la posa delle porte fosse di 10.000 euro, tu spenderai solo 5.000 euro. Sarà il rivenditore che ti ha fatto lo sconto a poter recuperare dalle tasse in 10 anni i 5.000 euro che ti ha scontato.
3) Infine, puoi sfruttare il Bonus 50% utilizzando la cessione del credito: ciò significa che dovrai pagare al rivenditore di porte tutta la cifra preventivata, per poi fare un accordo con una banca per cedere il tuo credito verso l’erario.
Oppure potrebbe essere il rivenditore a voler recuperare subito la somma anticipata con lo sconto in fattura cedendo il suo credito a terzi, senza aspettare di detrarla in 10 anni dalle tasse.
Ad esempio sulla fattura di 10.000 euro per la vendita delle porte il rivenditore incasserà 5.000 euro dal cliente e chiederà alla banca gli altri 5000.
Ovviamente ogni istituto di credito ha le sue condizioni, ma non restituisce mai l’intera somma. Supponiamo quindi che la sua banca gli offra l’80% di 5.000 euro. Alla fine dell’iter della cessione, il rivenditore si vedrà accreditata sul suo conto corrente la somma di 4.000 euro (80% di 5.000).
Documenti indispensabili per il bonus 50%
Come per tutte le detrazioni è necessario produrre una documentazione specifica per poter ottenere il bonus, così da essere in regola per eventuali controlli dell’Agenzia delle entrate.
Ti consigliamo di farti supportare dai nostri punti vendita per sapere, a seconda del tipo di bonus, quali siano i documenti necessari. Anche perché i documenti richiesti potrebbero un po’ variare a seconda delle situazioni.
Nel caso del Bonus 50% ti segnaliamo quali sono i documenti che in ogni caso sono indispensabili:
- Visura catastale;
- Documenti di identità del richiedente;
- CILA o SCIA;
- Fattura con:
- descrizione dell’intervento, tipo di opera (es. “lavori di ristrutturazione”) e dati dell’immobile (indirizzo e riferimenti catastali);
- riferimento alla normativa per lo sconto in fattura (“Detrazione del 50% ai sensi…”);
- cod. fiscale dei beneficiari della detrazione e del pagamento.
- Bonifico “parlante” con:
- causale che faccia riferimento alla normativa (“Detrazione del 50% ai sensi…”);
- numero, data e beneficiario (rag. sociale e PIVA) della fattura pagata;
- codice fiscale dei beneficiari della detrazione fiscale e del pagamento.